C. Paolillo & Co

Tradizione, professionalità, cultura, sostenibilità, etica sono le colonne portanti di un’unica storia.

La nostra storia inizia nel Sud dell’Italia, nel lontano 1880, anno in cui si stava facendo strada una nuova concezione d’intendere la Nazione; abbandonata la tradizione borbonica e assorbito quel senso di sconfitto della perdita della propria autonomia, nel Mezzogiorno si faceva strada una consapevolezza di Unità nazionale, coniugata con una nuova stagione economica di industrializzazione con una visione più ampia e più ricca, fatta anche di contatti internazionali.

La vicenda imprenditoriale della nostra Azienda prende le mosse allorché i due fratelli Paolillo, Ciro e Gaetano, aprono una gioielleria a Torre del Greco, città che, grazie all’intuizione borbonica, era stata culla di un gran numero di fabbriche per la lavorazione del corallo. La città era divenuta molto ricca, ma anche architettonicamente di grande bellezza, ospitando un buon numero delle famose ville del Miglio d’Oro, luoghi di villeggiatura della Corte napoletana. Ciò aveva favorito non solo lo sviluppo industriale ma anche un notevole flusso turistico. In questo contesto favorevole, la gioielleria Paolillo abbinava la tradizione della lavorazione del corallo all’abilità degli orafi torresi, nonché al gusto per il design dei due fratelli, nati in una di quelle dimore di gran pregio storico, in cui andavano di pari passo cultura architettonica e decorazione pittorica. 

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La casa di famiglia poteva vantare affreschi di stile barocco: Ciro e Gaetano sin da bambini furono circondati dalla bellezza e affinarono così gusto e raffinatezza che poi avrebbero trasfuso nei loro gioielli. Furono così ambasciatori dell’arte napoletana anche Oltreoceano.

Al passaggio del secolo, con l’Art Decò, si raggiunsero le dimensioni di una grande Azienda, fin quando la Prima Guerra mondiale paralizzò qualsiasi genere di economia. Malgrado tutto, seppero affrontare le avversità, superando con grandi sacrifici il 1918, per immergersi in un nuovo contesto economico, che, quasi esorcizzando le sofferenze della guerra, rilanciò il lusso e i flussi turistici, in quella Torre del Greco considerata la Perla del Golfo di Napoli.

Nel 1918, dal matrimonio di Ciro con Anna, nacque Carlo, destinato nel futuro a proseguire la tradizione di famiglia. 

Fece presto Carlo ad apprendere l’arte del commercio dei preziosi e della lavorazione del corallo, si laureò in Economia, pur senza abbandonare la tradizione orafa. Un nuovo sanguinoso conflitto colpì la florida economia di famiglia e Carlo si trasferì a Roma. Dalla fine della guerra, dopo aver perso l’intero patrimonio familiare, ma non la propria professionalità e profonda conoscenza delle pietre preziose, ricominciò la propria attività viaggiando nell’Europa post bellica, acquistando pietre preziose. 

Le perle coltivate giapponesi fecero capolino sul mercato e Carlo fu pronto a intercettare l’opportunità, iniziandone l’importazione di grandi quantitativi, assecondando i dettami della moda che prescrivevano gioielli di perle come simbolo di grande raffinatezza.

L’incremento degli affari lo condusse ad aprire un ufficio di vendite all’ingrosso nella Capitale, in via della Scrofa 14, attuale sede storica dell’Azienda. Il passaggio dalle perle e ai coralli alle pietre preziose fu rapido e la Carlo Paolillo divenne un punto di riferimento per innumerevoli gioiellerie e laboratori orafi che sorgevano a Roma.

Alla fine degli anni ’60, il figlio Ciro e, successivamente, il secondogenito Paolo si affiancarono al padre: il boom economico e le favorevoli opportunità orientarono l’Azienda ad allargare il proprio raggio d’azione anche al settore del diamante, aprendosi un nuovo orizzonte di successi. I continui viaggi sui mercati più importanti quali Tel Aviv, Anversa, Bombay, New York, Bangkok, Hong Kong portarono la Paolillo ad essere leader nel commercio delle pietre preziose, favorendo alleanze con enti statali quali IPZS e Poste Italiane.

Nel 1994, l’Azienda vinse un appalto per la fornitura all’IPZS di diamanti e lavorazioni su medaglie commemorative. Si aprì un’era di collaborazione che la portò alla produzione di decine di migliaia di monete in oro e diamanti, coniate dalla Zecca italiana. 

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L’importante crescita che si generò diede vita a nuove Aziende facenti capo alla Carlo Paolillo: la GESPRE, per i servizi e i trasporti valori; la DNA Diamond per l’identificazione certificata dei diamanti tramite l’avanzato sistema Gemprint, unico al mondo; l’IGL, laboratori di analisi gemmologiche associato all’Università “La Sapienza” di Roma; la Karattere, per la vendita di gioielleria tramite le Poste Italiane.

Dopo anni di lavoro, la Paolillo entrò a far parte del prestigioso Carat Club, network che annoverava i più grandi commercianti di diamanti del mondo. Con l’avvicinarsi del XXI secolo, l’Azienda ebbe l’intuizione di suggerire un progetto che risultò gradito alla de Beers e per il quale si concluse uno storico accordo a tre fra quel gigante diamantifero mondiale, l’IPZS e la Paolillo che sanciva una partnership unica nella storia, firmato nella Sala delle Bandiere del Campidoglio, per tagliare e fornire diamanti della De Beers nel circuito commerciale al pubblico.

Ciro Paolillo, ad del Gruppo, per l’occasione, fu accolto a Londra, nella sede della De Beers per l’assegnazione di un “sight” (fornitura) con cui poter sviluppare il progetto: “sight” la cui composizione, per la prima volta nella storia, poteva essere scelta dal cliente. In quella circostanza, Paolillo pose la propria firma nel libro d’onore della De Beers, unico italiano a godere di questo privilegio.

Il progetto ebbe esiti entusiasmanti e fu celebrato a Roma con un galà “Più di un diamante”, con oltre 600 invitati a Palazzo Lancellotti, nell’ottobre del 1998.

In occasione dell’anno 2000, Ciro Paolillo realizzò vari progetti e colse la concomitanza del centesimo compleanno della Regina madre d’Inghilterra per omaggiarla di una medaglia con la sua effigie, autorizzata da Casa Reale inglese, contornata di diamanti e coniata dall’IPSZ che le risultò assai gradita tanto che oggi si trova inserita nel Tesoro della Corona. La gratitudine della Regina Madre si sostanziò nell’invito ad Ascot rivolto a Ciro Paolillo e sua figlia Marta il 4 agosto del 2000, per i festeggiamenti del genetliaco dell’Augusta Sovrana.

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Il know how acquisito nella lavorazione di medaglie con diamanti generò un progetto con Bvlgari, per la produzione di orologi “Anfiteatro” con diamanti il cui quadrante era costituito da una medaglia commemorativa per il 2000, venduti dall’IPZS. Fu anche l’anno in cui, per il Giubileo, Paolillo ottenne il logo dal Vaticano per la produzione di francobolli commemorativi in oro con diamanti, riproducenti le cattedrali del percorso giubilare.

L’inventiva e le capacità produttive non si potevano fermare e Ciro, col figlio Carlo, che si stava affacciando come quarta generazione in Azienda, brevettarono un sistema di oro malleabile, che consentì un accordo con Poste Italiane per la realizzazione di decine di migliaia di francobolli in oro riproducenti emissioni postali cartacee nonché ulteriori francobolli che avevano la particolarità di essere i primi viaggianti al mondo.

Con lo stesso brevetto, si stamparono su lamina in oro o in argento, libri editi da Poste Italiane. Il prodotto divenne oggetto di collezionismo internazionale. Tutti questi progetti hanno dato lustro a un’Azienda che conta oggi 143 anni e che, per motivi generazionali, si scinde in due Aziende che troveranno la loro strada in autonomia.

Ciro Paolillo da ventidue anni si dedica, oltre che all’imprenditoria, all’insegnamento universitario presso l’Università “La Sapienza, ed è stato promotore e presidente del Comitato scientifico di un progetto che ha divulgato presso il grande pubblico le meraviglie uniche del Tesoro di San Gennaro, curando, nel 2013, un’eccezionale Mostra che ne accoglieva 70 dei più importanti pezzi della raccolta di 21.695 reperti, presso la Fondazione Roma. Un vero exploit, con centinaia di migliaia di visitatori.

Successivamente, la competenza professionale di Ciro Paolillo si è concentrata presso i Musei Vaticani su alcuni importanti ritrovamenti di gioielli archeologici ed oggi, in collaborazione con l’Università “ La Sapienza” e numero Atenei italiani e stranieri è il responsabile scientifico del Progetto per lo studio degli Ori di Pompei custoditi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il più importante del mondo.

Da questi studi sono scaturite pubblicazioni accademiche di grande rilievo scientifico, di cui alcune edite dal IPZS e dal CNR.

Il bagaglio di questi 143 anni oggi si traduce in un’Azienda innovativa, dinamica, precorritrice. Negli anni, infatti, ha sviluppato le fondamenta di ciò che rappresenta oggi.

SOSTENIBILITA’

L’Azienda C. Paolillo dimostra il suo impegno e la sua trasparenza grazie alla sua condotta etica, attenta all’ambiente e al contesto sociale.

Ciò si traduce in una tradizione intergenerazionale di attenzione alle pietre trattate, garantendone la provenienza etica. Una tradizione divenuta dovere. Un dovere che travalica il senso commerciale per sfociare in una responsabilità d’impresa che si traduce in integrazione e conservazione delle risorse naturali e climatiche. La Paolillo è certificata dall’organizzazione internazionale RJC (Responsable Jewellery Council) provando, attraverso il Processo di Kimberley, che i propri approvvigionamenti di pietre preziose non provengono da zone di conflitto. Inoltre, l’Azienda si pone con intransigenza contro qualsiasi forma di riciclaggio, conduce i propri affari con integrità e trasparenza e crede nelle norme di alta professionalità dettate dalla de Beers, nonché nella parità di genere.

CULTURA

La Paolillo, nella creazione dei propri gioielli, si rispecchia in una cultura fortemente ancorata al DNA nazionale, una cultura che è riconoscibile e riconosciuta in tutto il mondo quale espressione del made in Italy. Si tratta di uno stile inconfondibile, che trae ispirazione dagli studi condotti sulla gioielleria antica ed archeologica; dà inoltre spazio a sessioni di stage per creare nuove professionalità da inserire nel mondo della gioielleria.

FUTURO E SOSTEGNO AL SETTORE

L’Azienda sta approfondendo studi sulle nuove frontiere tecnologiche, con il prossimo ingresso in Metaverso, tramite blockchain e creazioni di negozi virtuali e di NFT.

Inoltre, la Paolillo sta lavorando per la creazione di un giornale digitale che, oltre a fornire news sul mondo delle pietre preziose e sulla sua economia, ospiterà tutti coloro che vorranno dare il proprio contributo alla ricerca con articoli e filmati da mettere in Rete, puntando altresì sulla interattività.

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